Trataka significa “sguardo fisso”. La pratica del trataka consiste nel guardare un punto o un oggetto senza battere ciglio. È un metodo per focalizzare gli occhi e, a sua volta, la mente su un punto escludendo tutti gli altri.
L’oggetto può essere esterno al corpo, nel qual caso la pratica è chiamata bahir trataka (sguardo esterno), oppure l’oggetto della consapevolezza può essere interno, nel qual caso è chiamato antar trataka (sguardo interiore). Attraverso questo metodo, tutta l’attenzione e il potere della mente vengono incanalati in un flusso continuo. Ciò consente al potenziale latente all’interno della mente di sorgere spontaneamente.
Ci sono diverse modalità della pratica di trataka :
1. Esterno ( bahir) solo trataka
Può essere praticato su quasi tutti gli oggetti. Per esempio la pratica di nasikagra drishti (visualizzare la punta del naso) è un’ ottima scelta. Si possono scegliere altri oggetti che possano evocare qualcosa di significativo nella vostra vita. Lo scopo di questa pratica è di allenare gli occhi così da poter essere fissati su un oggetto per lungo tempo senza sbattere le palpebre. Tutto questo per poter sviluppare un’ immagine nitida quando si pratica trataka interno.
2. Trataka esterno e interno (antar) combinati.
E’ la pratica più utilizzata a e la prima che si insegna nel percorso yogico. Prima di tutto si guarda un punto o un oggetto esterno per un po’ di tempo, poi si chiudono gli occhi e si guarda l’immagine residua dello stesso oggetto. E’ consigliabile utilizzare un oggetto luminoso che possa imprimere un’ immagine sulla retina degli occhi. La fiamma di una candela è uno tra i migliori oggetti da utilizzare.
Mentre lo stadio del trataka esterno aiuta a concentrare la mente, la funzione principale di questa pratica è quella di produrre un’immagine interiore chiara. Questa immagine residua agisce come un oggetto di attenzione quasi travolgente durante la pratica di trataka interiore. Se l’ oggetto è abbastanza luminoso e chiaro, in un certo senso affascinerà la vostra consapevolezza in modo che voi non possiate essere consapevoli di nient’altro. Questa consapevolezza porta alla concentrazione delle forze mentali e, a sua volta, alla meditazione.
3. Solo trataka interno
Questa forma di trataka è più favorevole all’introspezione e all’esplorazione della mente ma le altre due sono più semplici e praticabili da chiunque. Questo perché è molto difficile praticare la versione interiore se la mente è disturbata oppure non è completamente stabilizzata.
Nel percorso di Systematic Yoga 1, l’ inizio della trasformazione interiore, questa pratica viene inserita nella Sadhana personale dal modulo numero otto al dodicesimo.
Consigli per la pratica
E’ molto meglio praticare la versione esterna o l’ esterna combinata con il trataka interiore, poiché la chiarezza e la natura più tangibile dell’oggetto esterno avranno maggiori probabilità di mantenere l’attenzione della mente escludendo altri pensieri.
Pensiamo che utilizzare la luce della candela sia un ottima scelta, soprattutto per i principianti. La ragione di ciò è che la sua luminosità sembra fissare e attirare l’attenzione. Ha un effetto quasi magnetico sugli occhi e sulla propria consapevolezza. Inoltre, lascia un’immagine molto chiara quando si pratica il trataka interiore.
Hari Om Tat Sat
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