Riprogrammare la mente e la profondità dell’ iceberg.
Lo yoga e la psicologia moderna sono pienamente consapevoli degli strati più profondi della mente. Molti di noi hanno sentito parlare dei regni subconscio e inconscio. Tuttavia, la maggior parte di noi ha ancora l’idea ingenua che la mente pensi solo a immagini coscienti legate al momento che viviamo. Ed è per questo che non riusciamo a renderci conto che la mente è come un vasto computer che riceve, seleziona, analizza e rifiuta continuamente milioni di bit di dati. In un computer generalmente vediamo solo lo schermo, la stampa o il risultato finale.
L’informazione all’interno della mente che normalmente non vediamo, è definita arbitrariamente, tra inconscio e subconscio. La mente è spesso paragonata a un iceberg, la mente cosciente è la decima parte che giace sopra l’acqua, e le parti inconsce e subconsce sono i nove decimi molto più grandi che sono sommersi sotto la superficie dell’acqua. Anche questo è un eufemismo grossolano, perché c’è molto di più sotto la superficie di quanto possiamo persino sognare.
La mente contiene i nostri impulsi e istinti di base.
La mente, nei suoi regni inconscio e subconscio, contiene diverse sfaccettature dell’essere. Contiene gli aspetti intellettuali e razionali del nostro essere, i ricordi primitivi con i quali non abbiamo avuto alcun collegamento nella nostra vita. Contiene idee, visioni, sogni che sono di gran lunga più impressionanti persino del più vivido romanzo di finzione.
La mente contiene gli aspetti più incredibili e quasi impossibili o completamente inconcepibili per la maggior parte di noi. Lo scopo dello yoga e della meditazione è portare, questi strati della mente normalmente sconosciuti, alla percezione cosciente.
Viene anche usato il termine espansione della coscienza, ma questa definizione trasmette un’idea sbagliata, perché la coscienza è il substrato o l’essenza dietro l’esistenza; in quanto tale è impossibile espandere la coscienza.
È solo conoscendo le profondità della mente che possiamo davvero conoscere noi stessi e il mondo che ci circonda. Per analogia, considerate il mondo esterno come un cerchio orizzontale infinito. Questo cerchio rappresenta il regno del tempo-spazio e il centro rappresenta l’eternità o l’atemporalità. La maggior parte di noi limita la nostra attenzione solo al mondo esterno, rimanendo sulla circonferenza del cerchio. Troviamo impossibile entrare nel cerchio e raggiungere il centro. L’unico modo per entrare nel cerchio e staccarci dalle nostre catene è esplorare la mente. In questo modo iniziamo a realizzare simultaneamente le verità nel mondo esterno. Più diventiamo consapevoli delle profondità della mente, più ci avviciniamo al centro del cerchio.
Quando raggiungiamo il centro, raggiungiamo l’autorealizzazione.
Riprogrammare la mente non può avvenire attraverso l’ uso della mente stessa. Non può avvenire attraverso solo delle pratiche yogiche fisiche, Asana. Riprogrammare la mente implica l’ inizio di un viaggio, faticoso, lungo e profondo.
Ogni tipo di viaggio che facciamo richiede un veicolo. Se camminiamo nel parco, le nostre gambe assumono questo ruolo. Invece quando viaggiamo verso una città vicina, andiamo in autobus, in treno o in auto. Infine se andiamo in un paese al di là del mare, viaggiamo in nave o in aereo.
In conclusione possiamo affermare che il viaggio nello spazio interiore richiede anche esso un veicolo: il veicolo è la meditazione.
Hari Om Tat Sat
Parte del testo è tratto dallo studio e dalla traduzione di :
A Systematic Course in the Ancient Tantric Techniques of Yoga and Kriya.
Swami Satyananda Saraswati