La suddivisione della mente e la psicologia moderna che divide la mente, in maniera approssimativa, in tre parti: conscio, subconscio e l’inconscio
È facile considerare queste tre definizioni come se fossero quantificate o legate a delle aree specifiche della mente. Si ha comunque la tendenza a pensare che le regioni della mente subconscia (sotto la coscienza) e inconscia (oltre la coscienza) siano rigorosamente e permanentemente inaccessibili alla percezione cosciente. Questa è una credenza comune ma totalmente sbagliata. Tutte le regioni della mente sono accessibili alla nostra consapevolezza.
La consapevolezza
Se sviluppiamo la nostra consapevolezza, la mente inconscia e la mente subconscia non sarebbero più irraggiungibili e impercettibili.
Quando tutti i regni della mente sono alla portata della consapevolezza allora possiamo affermare che la persona si è realizzata. Nessuna parte della mente è veramente inconscia o subconscia.
La suddivisione della mente è legata a qualsiasi classificazione dei regni della mente che è solo un mezzo per descrivere diversi aspetti all’interno della mente nel suo insieme. Lo scopo di questa classificazione è di poter dividere la mente in parti separate, ma solo al fine di descrivere come le pratiche meditative si relazionano ai fenomeni all’interno della mente stessa. In questo modo speriamo di portare una po’ di chiarezza sulla natura della mente per comprenderne il rapporto con la meditazione. A volte si pensa che la mente sia ciò che è contenuto nel cervello. Questo sembra così ovvio che pochi di noi ne mettono in dubbio la verità. Alcuni grandi filosofi hanno affermato che l’area o l’estensione della mente è infinita o microscopica.
Quindi ci sono tre possibili teorie della mente: che la mente è di dimensioni atomiche, di dimensioni del cervello o di dimensioni macrocosmiche. Consideriamo queste tre prospettive.
Parte del testo è tratto dallo studio e dalla pratica dai maestri Swami Sivananda Saraswati e Swami Satyananda Saraswati