La scelta meditare
Durante le ultime migliaia di anni l’uomo ha compiuto grandi passi nella sua evoluzione. Le prime forme nomadi dell’uomo riguardavano principalmente la sopravvivenza, l’ottenimento dei beni di prima necessità e la protezione contro i rischi ambientali. Da allora l’uomo è stato sempre più in grado di controllare la natura secondo i propri bisogni e capricci.
In altre parole, la natura è diventata sempre più la serva dell’uomo anziché rappresentare il nemico. In particolare, nei tempi moderni l’uomo ha potuto dedicare più tempo ad affari al di fuori della mera sopravvivenza. Le persone sono in grado di pensare a domande come l’esistenza e la felicità.
Il corpo umano è diventato uno strumento sempre più efficiente e la mente più capace di accresciuta raffinatezza intellettuale e pensieri più profondi. Questo processo è ancora in corso. Eppure, allo stesso tempo, questo percorso evolutivo sembra essere giunto a un punto morto. O meglio, dovremmo dire che questo processo evolutivo sembra ora sospeso sopra un abisso. Il sentiero prosegue dall’altra parte del baratro, per proseguire su questo sentiero bisogna costruire un ponte. Questo ponte è la meditazione.
Introduzione alla meditazione : L’evoluzione dell’uomo
Manca qualcosa nelle nostre vite.
Questo anello mancante è l’evoluzione spirituale interiore.
Questo è il punto centrale della meditazione.
L’evoluzione è una progressione continua dal grezzo al raffinato, dal disordinato all’ordinato e dal grossolano al sottile. Il tempo presente è un crocevia nel percorso dell’evoluzione.
La scelta meditare
Possiamo continuare il nostro attuale sviluppo fisico e razionale e cadere nell’abisso, oppure possiamo sviluppare e manifestare le nostre facoltà interiori più sottili per atterrare in sicurezza dall’altra parte.
In altre parole, possiamo continuare a preoccuparci solo del mondo esterno escludendo il nostro essere interiore, oppure possiamo realizzare il nostro potenziale interiore mentre ci esprimiamo ancora nell’ambiente esterno.
Questa è la scelta.
La prima scelta porta al caos e all’infelicità come è oggi prevalente nel mondo. L’alternativa porta alla conoscenza, alla felicità e ad un’interazione armoniosa non solo con te stesso ma con gli altri.
Inoltre, la prima scelta ha dei limiti nella sua portata, mentre la seconda offre infinite possibilità, poiché conduce a nuovi e più alti piani di esistenza, nuovi piani di coscienza e stati di felicità indescrivibili. Non porta all’abbandono del mondo esterno. Al contrario, porta ancora più crescita, divertimento e realizzazione nelle attività quotidiane.
La seconda scelta è il percorso spirituale.
Cosa dicono i santi
Non è qualcosa di nuovo o scoperto di recente.
Cristo disse: “Il regno di Dio è dentro di voi”.
Buddha disse: “Guarda dentro, tu sei il Buddha (puro nella coscienza)”
I Greci :”Uomo, conosci te stesso e conoscerai l’universo”.
Nella Bhagavad Gita, il Signore Krishna “La meditazione è molto meglio della conoscenza (conoscenza intellettuale)”
Ramakrishna Paramahamsa
“Il leggendario cervo muschiato cerca in tutto il mondo la fonte del profumo che viene dall’interno”
Queste persone sapevano che il percorso dell’evoluzione della consapevolezza superiore sta nello svelare i regni interiori del nostro essere. Non sta nell’assorbire totalmente o nel perderci in frenetiche azioni esterne.
Per trovarlo, tuttavia, dobbiamo immergerci nel nostro essere interiore. In un certo senso dobbiamo essere come un esploratore; ma invece di esplorare territori sconosciuti esterni dobbiamo scoprire l’ambiente interno inesplorato.
Parte del testo è tratto dallo studio e dalla pratica dai maestri Swami Sivananda Saraswati e Swami Satyananda Saraswati